Italian city

Imparare un’altra lingua è come diventare un’altra persona, ha detto Haruki Murakami.

Tutto deve partire dall’amore per la lingua che volete imparare o, per lo meno, da una forte motivazione, una forte spinta interiore emotiva che parte dal cuore non dal ragionamento. Questa spinta può essere data, nel caso dell’italiano, dall’interesse per la cucina, l’amore per l’arte e l’architettura, la passione verso la moda o magari l’opera. Può capitare di incontrare un nuovo amore, un fidanzato, un futuro marito e trovare una famiglia italiana che ci aspetta, può essere che nostra nonna, nostro padre, per esempio, siano italiani e che noi vogliamo sentirci più connessi con loro. Potrebbe essere anche il desiderio di ottenere un posto di lavoro da tanto desiderato per cambiare vita o iniziare un nuovo percorso, o semplicemente il sogno di trasferirsi in Italia una volta raggiunta la pensione e trascorrere in una campagna toscana il resto della propria vita.

Vi siete mai chiesti perché quando ci si trasferisce in un paese straniero, di solito, si impara la lingua del posto velocemente e meglio di quando la si studia da casa nel proprio paese? Per due motivi: la forte motivazione e la massiccia esposizione. Bene, analizziamo questi due punti separatamente e poi traiamone le conclusioni.

La forte motivazione, l’interesse, la spinta della necessità di volersi integrare e di voler fare una vita simile a quella che fanno gli abitanti del paese in cui ci si trasferisce sono l’elemento emotivo che permette di fare un salto di qualità nel processo di apprendimento della lingua. Da studenti passivi di regole grammaticali impartite da un insegnante si può diventare qualcuno capace di comprendere e comunicare con un nativo della lingua che si vuole dominare.
Infatti, se guardiamo il processo opposto, quello della chiusura e dell’isolamento di chi vive il trasferimento all’estero con un sentimento di costrizione, di obbligo, tutto diventa ancora più evidente. Chi si trova malvolentieri in un paese straniero, magari perché ci è dovuto andare, non vuole integrarsi, vuole solo mangiare, vestire, divertirsi, leggere, parlare come faceva prima nel suo paese d’origine, vuole essere insomma la persona che era e non cambiare niente di se stesso. Alla fine, dunque, non impara la nuova lingua perché rimane ancorato alle sue abitudini e alle sue tradizioni. Ecco perché vediamo, per esempio, intere comunità di cinesi in Italia che non conoscono una parola di italiano, che mangiano solo riso e piatti cinesi, che hanno solo amici cinesi e dentro le loro case hanno mobili e oggetti cinesi invece, al contrario, vediamo cinesi che parlano italiano con l’accento romano e che dentro al loro negozio di abbigliamento e casalinghi sanno trattare benissimo con la clientela italiana. Questo tipo di stranieri si veste all’italiana, ha occhiali di marca italiana e manda i suoi figli a giocare con bambini italiani.

La massiccia esposizione, è il secondo elemento che va di pari passo al primo. Se si vive nel paese di cui si vuole imparare la lingua, l’esposizione sarà ovvia e dunque automatica, anche se come abbiamo visto sopra non è sempre così scontata, dato che ci si può benissimo isolare fisicamente e mentalmente e rimanere ancorati alla propria lingua e cultura. Ma certamente nella maggior parte dei casi non è così. In questo articolo però voglio rivolgermi soprattutto a chi non ha la possibilità di vivere nel paese di cui sta imparando la lingua. Se viviamo a casa nostra? Come possiamo fare? Beh, sorpresa oggi possiamo farlo con una certa facilità! Abbiamo mille risorse per farlo e quasi tutte non comportano neanche una grande spesa. Non pensiamo solo ai libri, ai giornali, ma anche ai podcast, alla radio, soprattutto alle serie TV che sono una fonte preziosissima. Usiamo le canzoni, i video su YouTube, meglio i Vlog, i Blog, se usiamo i Social Network iscriviamoci a gruppi italiani di qualcosa che ci piace, usiamo forum italiani. Internet in generale è una fonte inesauribile di risorse che ci viene offerta gratis o per pochi spiccioli. Tutto ciò può e deve rappresentare il nostro pane quotidiano se stiamo imparando una lingua straniera.
Non fermiamoci ai video di didattica e di regole di grammatica, andiamo oltre! Esploriamo i nostri interessi nella lingua che stiamo imparando, pensiamo ad una cosa in italiano tutti i giorni, anche solo per 5 minuti della nostra giornata.

Le mie conclusioni, che si riallacciano alla citazione di Murakami che ho messo all’inizio del mio articolo, sono che bisogna voler diventare qualcuno di diverso per poter parlare una lingua straniera, bisogna reinventarsi, bisogna imparare la cultura del paese e voler esserne parte. Si devono imitare le persone e ciò che ci piace di loro o della loro vita: se state imparando l’italiano, imitate gli italiani, il loro modo di gesticolare, l’intonazione, cucinate un piatto tipico ma non seguendo la ricetta americana letta su un blog in inglese. Piuttosto andate a cercare la ricetta su un blog italiano, meglio un Vlog e introducetela nella vostra routine settimanale o quotidiana.

Prima di trasferirmi in Inghilterra la mattina bevevo il caffè. Il tè era qualcosa che prendevo occasionalmente nel pomeriggio e unicamente aggiungendo il limone. La mia colazione era sempre a base di latte e caffè accompagnato da qualcosa di dolce come dei biscotti, un cornetto, una fetta di torta. Adesso non bevo più caffè (!!), a colazione mangio il porridge e ho imparato a conoscere tutti i tipi di tè in foglie, adoro l’Assam e lo bevo con un goccio di latte. Ho imparato ad apprezzare i cetrioli dopo aver notato che sui banchi dei supermercati inglesi sono sempre presenti in grandi quantità e dopo aver provato l’Afternoon Tea con cucumber sandwiches. Ho imparato a passeggiare nei parchi in in autunno e ad apprezzare e fotografare gli alberi e le foglie di mille colori. Anche adesso che sono tornata in Italia qualcosa dentro di me è rimasto e non se ne andrà più.

Quindi, adottate qualche nuova abitudine, scegliete quello che vi piace, vi stuzzica, vi incuriosisce, vi attrae e vi fa innamorare e buttatevi alla ricerca di una nuova personalità che da un certo punto in poi accompagnerà e accrescerà il vostro vecchio io e sarà come avere un nuovo compagno di vita dentro di voi o se preferite sarà come diventare un’altra persona, nuova, più ricca e con più sfaccettature.
Solo in questo modo farete un salto in avanti e smetterete di pensare nella vostra lingua madre e dunque smetterete di tradurre continuamente nella vostra testa ogni parola e frase.
Vi auguro buon viaggio, vi aspetta una nuova avventura con voi stessi!

Teacher Silvia

about me

I live in a town near Rome, the city that I love for its special atmosphere and its unique soul. I lived in another fantastic city, London, for five years and it was an incredibly enriching experience that I will never forget. I have in-depth experience teaching Italian as a Second and Foreign Language both in person and online. I graduated from La Sapienza University in Rome with degrees in Italian Language and Literature and I recived the DITALS Certification in Teaching Italian as a Second and Foreign Language from the University of Siena. I have taught Italian as a Second Language since 2003 in various contexts: intensive standard Italian courses, individual courses, CELI and CILS exam preparation courses, business courses and online courses via live video calls. I have extensive experience in teaching adults of different ages, backgrounds and levels of competence. I’m passionate about my work because I love my native language and I also love the fact that people find Italian and Italy so interesting and beautiful. I think learning a foreign language is an exciting and challenging way to travel across a culture while enjoying yourself along the way.

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“Learning another language is like becoming another person”.

Haruki Murakami

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